Il processo di coltivazione della vite
Nel profilo geologico roerino, prevale la sabbia mescolata all’arenaria (roccia fragile e sedimentaria di origine marina, pietra che veniva usata per le costruzioni o per essere scolpita essendo tenera e facile da lavorare) con ricchezza di calcare ed argilla.Terreni ricchi da calcio, potassio, fosforo e di altri svariati microelementi, abbinata ad una buona dotazione di sostanza organica fa sì che questo sia un terreno ideale per la coltivazione della vite. I terreni si presentano in genere molto scoscesi, di una colorazione che varia dal giallastro al rossiccio.
La giusta piovosità inserita in un microclima specifico, dà origine ai caratteri primari del vino che in questa zona hanno una lunga tradizione.
I vigneti in produzione ricoprono circa 13 ettari e sono dislocati nei comuni di Monteu Roero, Montaldo Roero, Vezza d’Alba, Baldissero d’Alba e Corneliano d’Alba. Gli appezzamenti sono piuttosto frazionati trovandosi sparsi nei suddetti comuni. Essi occupano terreni e pendii sabbiosi con le migliori esposizioni laddove le asperità del terreno collinare non sempre consentono l’utilizzo di mezzi meccanici e il lavoro si esegue ancora manualmente secondo le vecchie tradizioni contadine. Vigneti a terrazze, ostiche colline e esposizioni vantaggiose, ci offrono i nostri vini, frutto della terra pervasa dai disegni delle marne e delle rocche e contornata da verdi paesaggi e di un microclima zonale ricco di tipicità ed unico nel suo genere.
I vigneti della Cascina a Montaldo
I primi vitigni furono impiantati dal fondatore Giacomo con il figlio Antonio.
Lo storico vigneto di “Valmaggiore”, impiantato nel 1943, sito nel comune di Vezza d’Alba, caratterizzato da elevate pendenze e ancora oggi lavorato esclusivamente a mano, dove vengono prodotte le uve Nebbiolo con la menzione vigna Valmaggiore. L’anno dell’impianto è molto significativo poichè l’Italia era ancora in guerra. Questo vigneto fu piantato anche da Giovanni, fratello di Nonno Antonio. Il giorno dopo venne chiamato alle armi e rimase disperso in Russia.
Questo storico vigneto di “Valmaggiore”, di circa 90 anni, situato nel comune di Vezza d’Alba è caratterizzato da una pendenza del 40%.
Per questo viene lavorato ancora a mano ancora oggi. Qui vengono prodotti le nostre migliori uve Nebbiolo.
Il vigneto “Gargan”, di circa 80 anni, in cui vengono ancora prodotte le uve Nebbiolo.
Il vigneto “Cagnòla”, 70 anni, vigneto a file verticali, dove si producono Nebbiolo e Favorita
Parte del più grande vigneto “Valle gioia” in cui vengono ancora prodotte le uve Arneis.
“Siamo molto orgogliosi dei nostri vigneti e di essere in grado di lavorare queste magnifiche terre, perché solo innamorandosene è possibile far emergere il loro vero valore e patrimonio, che è inimitabile.”
Luca Bertello
Il lavoro in cantina
Il lavoro in vigna
“Chi lavora la terra ha una grande responsabilità: lasciare un mondo pulito e sano, a chi verrà in futuro. E’ un suo diritto e dovere.”
Ilaria Bertello
Per facilitare la conservazione e la fertilità, dopo la raccolta vengono eseguite la fresatura e la concimazione dei filari, fondamentali per ottenere uve di qualità e mantenere le viti in un buon equilibrio vegetativo-produttivo.
In inverno le viti si riposano. Da dicembre a marzo viene effettuata la potatura lasciando solo un tralcio, che sarà il padre dell’uva che nascerà nell’annata corrente.
In primavera nascono finalmente le nuove gemme!
I rami conservati vengo legati ai fili di ferro in modo da direzionarli orizzontalmente.
Ad aprile iniziamo con la potatura verde, ovvero togliamo tutti i germogli sul legno vecchio, poiché questi non producono uva ma bruciano molta energia alla pianta.
Questi passaggi sono essenziali per rendere i giovani germogli dritti e ben distanziati gli uni dagli altri.
Per fare questo ci serviamo anche di quei fili bianchi che si notano sulle viti in questo periodo.
Finalmente procediamo con la sfeminnellatura per contenere la crescita della vegetazione.
Tra maggio e agosto vengono effettuati i trattamenti fitosanitari e continua la cimatura dove necessaria.
A fine luglio iniziamo a diradare i grappoli che sono in eccesso oppure più verdi.
Questo serve per dare più nutrimento ai grappoli rimanenti.
I vecchi vigneti non sono accessibili alla meccanizzazione, quindi tutti i lavori sono svolti a mano.
Non usando diserbanti tra i filari avviene la trinciatura, mentre tra le viti usiamo il decespugliatore a mano.
Ora tutto è pronto per la raccolta del frutto!
La vendemmia inizia da metà settembre con le uve bianche e termina alla fine di ottobre con la vendemmia dell’ultimo Nebbiolo.
“Mi ricordo bene la vendemmia del 2004, in cui le ultime uve vennero vendemmiate e pigiate il 1° Novembre e probabilmente quella nebbia che vi era, ben s’addiceva all’uva Nebbiolo”
Giacomo Bertello